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Storie di Primavera

(Crediti foto: Max Mucciante)

Per una squadra neopromossa, qualunque sia la categoria, si sa, non è mai facile imporsi nè riuscire a reggere il confronto con squadre che, almeno sulla carta, sono più blasonate della stessa. Ma nonostante ciò, ci sono formazioni che, con spavalderia, provano comunque ad impensierire gli avversari, riuscendo talvolta a racimolare punti preziosissimi e vittorie non facili. Un esempio è senza dubbio il Pescara in Primavera 1, che è ora a quota 7 punti e che ha ottenuto diversi risultati importanti, come una vittoria contro la Juventus e un pirotecnico pareggio contro la Fiorentina. E senza ombra di dubbio, i delfini devono ringraziare la loro giovane gemma, Fabian Pavone. L'attaccante abruzzese ha timbrato il cartellino già 6 volte, guidando la propria squadra nei momenti di difficoltà.

Fin da piccolo, Pavone è sempre stato affascinato dal mondo del pallone: a soli quattro anni, infatti, inizia la propria carriera nel Silvi, piccola squadra del paese dove abitava, giocando fin da subito con altri bambini più grandi di lui. Le sue qualità gli permettono di mettersi in luce e viene fin da subito visionato dal Pescara, che lo porta nel proprio vivaio all'età di 10 anni. Da lì, Fabian inizia tutta la trafila con le giovanili del club fino a giungere in Primavera, prima di esordire anche in serie B.

Pavone è un giocatore duttile, che ha fatto della fase di finalizzazione il suo campo privilegiato: il merito, come riconosce lui stesso, è anche di mister Zauli, che l'anno scorso ha deciso di lanciare il ragazzo con la Primavera rendendolo poi un elemento inamovibile dalla formazione titolare. Il suo ruolo preferito è quello di esterno destro, ma all'occorrenza non disdegna nemmeno di giocare come seconda punta.

Tanto calcio, dunque, nella vita di Pavone, ma non solo: il ragazzo, diplomatosi l'anno scorso, porta avanti anche un altro hobby, ovvero quello della pesca, oltre che i rapporti con gli amici, sia dentro e fuori dal campo: da un lato, vanno annoverati gli ottimi rapporti con Pompetti (attualmente alla Samp) e con Martella, terzino destro della formazione abruzzese. Anche la famiglia riveste un ruolo importante nella sua vita: Fabian ricorda i sacrifici e le difficoltà del primo periodo in cui giocava a Pescara, dovendosi spostare continuamente, ed anche come la madre abbia fatto in modo di permettergli di giocare nel Silvi. Per questo, Fabian è molto grato ai suoi genitori.

Come tutti i giovani calciatori, anche Fabian ha un suo idolo: si tratta di nientemeno che Lionel Messi, ma il giovane attaccante si ispira molto anche a Dries Mertens del Napoli. Ed in un certo senso, anche le sue speranze per il futuro si possono riallacciare a questi due grandi giocatori: proprio come i suoi idoli sono ormai una bandiera rispettivamente per il Barça e per il Napoli, allo stesso modo Fabian vuole diventare una bandiera qui a Pescara, ricambiando tutto quello che il club sta facendo per lui. E chissà, se magari un giorno non lo vedremo anche vestito con l'azzurro della Nazionale...

Tanta grinta, tanto coraggio, ma anche tanta umiltà da parte del giovane attaccante del Pescara, che non vuole montarsi la testa e continuare a lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi. Noi di MondoPrimavera.com facciamo i nostri migliori auguri a Fabian, nella speranza di vederlo, un giorno, in serie A con il suo Pescara.

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