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Storie di Primavera

Colpo in prospettiva per la Roma, che si è assicurata il difensore classe 2002 Amir Feratovic. Nella trattativa che ha coinvolto il club giallorosso e l’NK Bravo – proprietario del suo cartellino – ha avuto un ruolo importante l’avvocato David Cerrini, che ha fatto da intermediario. Proprio Cerrini ha raccontato nel dettaglio questa trattativa e tracciato un profilo più chiaro di Feratovic in esclusiva per MondoPrimavera.com.

Come è nata l’idea di portare Feratovic alla Roma e come si è sviluppata questa trattativa?

“Ho chiesto informazioni su alcuni difensori centrali promettenti ad un gruppo scouting che fa capo a Pietro Distefano. Tra i ragazzi che ancora non si erano accasati in una big, il più interessante era certamente Amir Feratovic. Sapendo che la Roma voleva un difensore, ho proposto questo talento ai giallorossi. Considerando il gradimento del club, la disponibilità data dal Bravo e l’intervento anche di un altro intermediario, è stato possibile intavolare la trattativa. Inizialmente la situazione era difficile, perché c’era molta distanza tra domanda e offerta. Alla fine è stato trovato un punto d’incontro e, dopo due mesi, la trattativa si è conclusa positivamente. Non è stato facile perché, quando abbiamo iniziato a parlare con la Roma, non c’erano grosse prospettive riguardo al closing della nuova proprietà. Certamente vanno fatti i complimenti sia a Morgan De Sanctis, che ha modificato alcune condizioni, che ai dirigenti del Bravo. Si tratta di un giocatore con caratteristiche difficili da trovare nel panorama calcistico europeo e non solo”.

C’erano anche altri club su Feratovic e, se sì, perché ha scelto la Roma?

“Io mi sono occupato principalmente del mercato in Italia e qualche altro club interessato a lui c’era. Quando però è apparsa all’orizzonte la Roma, tutti pensavamo che fosse la soluzione migliore. Una destinazione gradita anche al ragazzo, per esempio per la possibilità di giocare con uno die suoi idoli e cioè Dzeko. Non conosco i dettagli sulle offerte da club esteri, ma so che sicuramente si sono fatte avanti importanti squadre tedesche, francesi e spagnole”.

Molti hanno paragonato questo ragazzo a Bonucci: ci può tracciare un suo profilo più definito?

“Io solitamente faccio fatica a paragonare due giocatori che non hanno troppe caratteristiche in comune. Bonucci per esempio è destro, mentre Feratovic è mancino. Per questa caratteristica, oltre che sul piano fisico, lo vedo più simile a Minotti e a Bastoni. Ha quasi sempre giocato in una difesa a 4, ma ha anche esperienza in quella a 3. Possiede un ottimo piede e ha grande personalità, tanto è vero che in Nazionale ha sempre giocato sotto età ricoprendo talvolta il ruolo di capitano. Quando lo hanno paragonato a Bonucci, io gli ho sempre detto che sarei contento se facesse in carriera la metà di quello che ha fatto Materazzi. Se acquistasse la sua cattiveria agonistica, avendo ottime doti fisiche e tecniche, è destinato a fare molto bene. Inoltre è un ragazzo molto maturo e con la testa sulle spalle: una dote che ha mostrato durante le fasi più difficili della trattativa e che gli servirà per il suo ambientamento a Roma”.

Inizialmente verrà aggregato alla Primavera, ma l’obiettivo è esordire in prima squadra già nella prossima stagione?

“Si tratta di un classe 2002, che ha appena compiuto 18 anni e che si è trasferito in un grande club. Non dimentichiamoci che, due stagioni fa, la Roma ha disputato le semifinali di Champions League. Credo che sia giusto andare step per step, partendo dalla Primavera per poi procedere per gradi. Se dovesse emergere subito, non credo che la Roma avrebbe problemi a lanciarlo in prima squadra come ha dimostrato in passato con altri ragazzi. Dipenderà molto dal suo rendimento e dal tipo di mercato che farà il club”.

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