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Storie di Primavera

 

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Catanese di nascita nonché ex stella del club etneo, Eugenio Licciardello dopo un inizio straordinario con la maglia del Cosenza Primavera, ha scelto di inseguire il calcio dei grandi prima con la maglia del Messina e poi con quella dell'Ostiamare. L'attaccante classe 2001, dopo una parentesi con la maglia dei lupi, ha mollato la presa a causa di un lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi. Adesso la nuova avventura alle porte di Roma sotto la guida del tecnico De Angelis, ex allenatore ai tempi del Cosenza. Noi di MondoPrimavera.com l'abbiamo intervistato in esclusiva per ripercorrere in breve la sua giovanissima carriera: 

Come è nata la passione per il calcio?

"La passione per il calcio me l’ha trasmessa mio padre, una cosa che si tramanda da generazioni. Lui aveva una società, io facevo la mascotte della squadra di calcio a cinque. Perciò, sin da bambino".

Dal Catania al Cosenza così a sorpresa; come è nato il trasferimento in rossoblù?

"Il trasferimento al Cosenza nasce a sorpresa è vero, in un giovedì qualsiasi. Dovevo andare in allenamento come al solito, ma sono stato trattenuto dalla chiamata del direttore sportivo in segreteria che mi spiegò dell’interesse del Cosenza dentro la trattativa con Di Piazza pronto a venire al Catania. Ho accettato senza pensarci due volte, anche perché il Cosenza giocava nel campionato Primavera. Così ho colto la palla al balzo, non è stata una brutta esperienza quella con la maglia dei calabresi".

Come sono state le prime battute con la maglia del Cosenza dopo esser stato protagonista con la maglia dei siciliani, e poi raccontaci l’emozione della prima squadra in B.

"Per un ragazzo che viene dal nulla essere chiamato in prima squadra è un qualcosa di straordinario, io non ci credevo soprattutto le prime settimane dopo pochi allenamenti con la primavera. Allo stesso modo notavo che il mister aveva molta fiducia in me".

Com’è stato il salto di categoria dalla Berretti alla Primavera?

"L’adattamento da fare c’è sempre, in qualsiasi categoria. La prima settimana a Cosenza è stata abbastanza dura poi con la qualità degli allenamenti sono entrato subito bene sia in campionato che con i nuovi compagni. Questa è una strada che devono fare tutti quando si cambia squadra".

Adesso una nuova avventura nel mondo dei grandi con la maglia dell’Ostiamare, come ti trovi e cosa c'è di diverso rispetto all'ambiente della Primavera? E poi, cosa ne pensi della parentesi a Messina?

"I sei mesi in Sicilia non sono stati belli, tra infortunio e Covid-19 sono sei mesi da dimenticare. Alla fine però non si deve cancellare nulla, questo serve sempre da insegnamento e ti forma soprattutto il carattere. La Serie D è completamente diversa rispetto alla primavera, ci sono uomini che hanno masticato il professionismo e sono sempre pronti a darti una mano per non sbagliare dando consigli utili. Sono sempre pronti ad aiutare. Per quanto riguarda il campionato, abbiamo iniziato male però con lavoro e la determinazione che ci stiamo mettendo cambierà sicuramente la stagione".

Un anno difficile, come hai passato il 2020?

"È stato un anno complicato, ci ha insegnato davvero tanto e anche i piccoli gesti possono essere importanti. Non dobbiamo cancellare nulla dell’anno appena passato. Anche un solo abbraccio può essere importante e non ce ne rendiamo conto. Futuro? A livello sportivo voglio ovviamente arrivare il più in alto possibile. Fuori dal campo mi piacerebbe aprire un’attività, ma non so bene quale e devo ancora scegliere".

Si ringrazia la Società Ostiamare Lido Calcio per la disponibilità 

FOTO: Claudio Spadolini/Ostiamare 

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